toccherà a te essere la soluzione, mentre io sarò sempre e soltanto l’errore. potessi trovare una fine a questo incedere inciampando sui giorni a perdere, al procedere a tentoni nella nebbia delle sere incompiute, allo strisciare inquieto delle notti senza sonno. vischioso è il tempo della lontananza che cerco di spingere in avanti. fluido è il tempo della vicinanza che inutilmente cerco di arrestare. nei momenti in cui le ombre del passato saturano l’aria del tempo presente togliendo il respiro ai possibili futuri. che dovremmo smetterla di cercare di afferrare l’aria e iniziare invece a respirarla. anche perché non sono per niente sicuro che approfondire la conoscenza di me stesso e della mia weltanschauungen sia la cosa migliore da fare. più che visione miraggio. finito il tempo della spensieratezza e non ancora arrivato quello della saggezza vaghiamo in questo limbo dell’incertezza. ma finirà un giorno questo ossessivo chiedersi del perché delle cose, l’inutile analisi di ogni più piccolo aspetto delle nostre esistenze. così come smetterò prima o poi di sognarti. sarà quando ci saremo appiattiti, riunificati, sciolti in una democratica massa informe. sarà quando avremo smesso di essere umani.